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4 anni di Aulonia: disegna lei e il suo mondo

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Mancano pochi giorni ai 4 anni del blog su Aulonia (potete leggere qui il primo post) e stavo pensando a cosa realizzare per questo compleblog.
Alla fine ho pensato, soprattutto dettata da una mia curiosità, di chiedervi di disegnare Aulonia e il suo mondo.
Cosa chiedo in pratica?
Magari molti di voi non conoscono il mio secondo blog per questo vi consiglio di leggerlo partendo proprio da quel primo post.
Non vi preoccupate. Non sarà come leggere un tomo enorme.
Poi ispirati, disegnate lei, disegnatela nel suo mondo, disegnate il suo mondo, come ve lo immaginate, disegnate un momento della storia... (potete anche cimentarvi nella sua "veste" di Zoe)
Insomma, scegliete voi e ovviamente col vostro stile e soprattutto in linea con quello che voi siete.
Premetto una cosa: non si tratta di un giveaway.
Ovvero non ci saranno vincitori.
Per farvi capire è come se si facesse una fanart anche se mi sembra un termine improprio visto che non si tratta di chissà che cosa o meglio visto che non si tratta di una storia conosciuta.
Mi dispiace se alcuni si sentono esclusi per il fatto del disegno, ma ovviamente questa mia proposta è aperta a tutti quelli che desiderano cimentarsi non soltanto ai disegnatori professionisti.


Dove spedire?
mandate la scansione (risoluzione ottimale) e nominate il file con vostro nome_cognome.jpg all'e-mail vigele_83@libero.it con oggetto "disegno Aulonia e il suo mondo"

Scadenza?
Il 20 marzo a mezzanotte (così da lasciarvi tutto il tempo e accogliere la primavera coi vostri disegni)

Tecnica?
Assolutamente libera. Anche digitale, va bene.

Come leggere la storia?
Qui la prima parte e ricordarsi di leggere sempre a partire dal post in basso


Spero che le informazioni siano chiare (se no chiedete pure) e spero che qualcheduno abbia voglia di fare ciò.
Se pensate che a qualcuno che conoscete possa piacere, condividete pure.


Grazie mille a tutti voi anche da parte di Aulonia/Zoe.




Questo è stato uno degli esperimenti sul viso di Aulonia e l'ho fatto diverso tempo fa. A guardarlo adesso, noto una certa differenza nei visi che faccio adesso. Non che abbia completamente cambiato però giusto qualcosa sì. Magari non è tanto visibile però è qualcosa che sento.
Non chiedetemi cos'ha nel viso. Forse avevo aggiunto qualcosa delle Andriadi (le mie donne-albero) oppure mi piaceva che avesse dei particolari che a vederla non la rendessero completamente umana.




P.S.: Per chi non l'ha letto ancora, ecco l'ultimo capitolo della storia.
Chi ha già letto la storia, magari potrebbe avere un'idea di cosa possa succedere nel finale, ma sappiate che la faccenda non è così scontata.

Eleganza profumata: concorso di scrittura

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Da qualche anno, mi sto molto interessando al profumo.
Soprattutto mi intriga perché il mondo di una sostanza volatile così portatrice di sensazioni e poi collegata ai nostri istinti più arcaici, portatore di segreti...
Beh, non è da sottovalutare.



di Erté
(per vedere altre immagini legate al profumo, anche video, andate qui)

 

Così da qualche mese seguo due blog su questo evanescente mondo: prima a Bergamotto e Benzoino (la blogger Marika Vecchiattini è autrice de Il linguaggio segreto del profumo di cui parlerò prossimamente) e poi a La gardenia nell'occhiello.
Ho letto proprio adesso in questo secondo blog di un concorso di scrittura intitolato L'eleganza di essere Dandy.
Si può essere dandy oggigiorno?
Esiste ancora una maniera un po' eccentrica e non conformata di essere dandy?
Ovviamente non si parla solo del vestiario, ma anche del modo di essere.
Se siete interessati a questo concorso, troverete tutte le indicazioni qui.




una pubblicità anni '30


Che dire? 
Qualcuno di voi sente di avere un'anima dandy?
Oppure sente di avere una nota eccentrica, qualcosa che lo distingue dagli altri?
Siete i benvenuti.

 


Recitare un ruolo difficile

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Premetto subito una cosa: con "difficile" intendo un ruolo che non solo ti scava nel profondo, ma che normalmente lo temeresti.
Ogni ruolo può presentare la sua difficoltà, anche quella più innocuo, ma io parlo di interpretare un personaggio che ha commesso un omicidio, che ha una storia disastrata alle spalle, un ruolo nel quale non puoi essere al sicuro.



Sarah Bernhardt in Lady Macbeth ritratta da Felix Nadar, 1884
(non il mio ruolo)



Al momento sto lavorando con il Circolo degli Attori, oltre a preparare uno spettacolo, un ruolo che potrebbe rientrare ne "i ruoli della vita". O meglio sto preparando un monologo.
Non vi dirò il personaggio, quello più avanti, però mi sta facendo molto riflettere interpretare un ruolo del genere.
Facendo questi anni di laboratorio, partendo dal 2003, ho interpretato diversi ruoli, tutti disparati e questo mi va più che bene perché non mi interessa essere definita, se mai riuscirò ad andare nel professionale, un'attrice comica o drammatica.
Io sono un'attrice.
Ecco, questo ruolo rappresenta una sfida per me anche se si tratta di un monologo poiché rappresenta un momento cruciale.
Vi posso dire che in seguito ci saranno delle morti causate da questa stessa persona e che scava molto nell'interiorità.
Quando si vede un attore, spesso lo si immagina in atteggiamenti pomposi e molto coreografici, ma se quei movimenti non scaturiscono dall'interno, potranno sembrare solo vuoti.
L'esteriorità di un personaggio non è meno importante della sua interiorità.
Posso anche avere ben in questione che cosa sento, ma si arriva al come esprimerlo.
Quando mi è stato dato questo monologo da colui che gestisce il Circolo degli Attori e ci dirige, ovvero Cristiano Caldironi, ero tutta eccitata e non vedevo l'ora di farlo.
Ma non perché gongolavo bensì perché pensavo subito al confrontarmi con esso.
Leggevo, leggevo e pensavo al come farlo.
Come interpretare un personaggio del genere, che dice di voler commettere un omicidio?
Ora, non sono una psicologa e ci mancherebbe altro.
Non ho neanche intenzione del "Sbatti il mostro in prima pagina" e se lo sentissi in televisione, non credo che starei a giustificarlo.
Come fare allora?
Tutte le persone sono governate da emozioni comuni e se si va a vederle, alla fine le possiamo riconoscere.
Quand'è che mi sono sentita una sola volta così?
Bene.
Prendiamo questa emozione, allarghiamola, facciamola crescere, facciamola scorrere in noi mantenendo il controllo.
Non è facile soprattutto perché certe emozioni come gelosia, invidia, rabbia ecc... il più delle volte vengono taciute e bollate come negatività.
Quindi anche il riconoscere in noi stessi può essere difficile.
Per questo è bello vedere come attori diversi interpretano lo stesso ruolo.
Non si tratta solo di testo, ma anche di come dirlo, che cosa ti muove nel dirlo, perché lo dici e ogni attore può fare la sua differenza.
Personalmente ho scoperto all'inizio che il fare teatro, ancora prima di diventare un mio pensiero di professione, mi ha aiutato molto ad esternare certe emozioni e scoprivo che potevo trasformare le brutture in grandiosità.
Soprattutto in una prova, ho visto come prendere questa emozione ed ero quasi come nel dominarla come se stessi facendo una danza col fuoco.
Quindi, non sto per niente inneggiando a questa donna che uccide, ma sto cercando di riconoscere e scoprire la sua umanità.
Può magari sembrare un controsenso, soprattutto se parliamo di killer seriali, stupratori, gente che stermina un popolo ecc...
Ecco, questa è una faccenda delicata.
Ci sono molte scuole di pensiero su tecniche teatrali che raccontano come affrontare un ruolo del genere (e non esiste solo il metodo Stanislavskij poi Strasberg).
Personalmente trovo molto utili le interviste fatte a persone che hanno avuto situazioni simili e vedere quanto ci sia assolutamente "normale" (per loro) in questo così come non pensano solo a quello nella loro vita.
Quando si pensa a un ruolo del genere, spesso lo si immagina come stereotipo eppure bisogna grattare ben sotto, non accontentarsi di ciò.
Ed è importante sviluppare il distacco dal personaggio se si vuole mantenere integra la propria salute.
Comunque detto ciò, un personaggio va scoperto come se fosse pieno di tasselli, un puzzle.



Questo è ciò che posso dire finora.
Di sicuro mi verrà in mente qualcos'altro sempre sul tema dopo aver scritto pubblicato ciò.
Ovviamente non mi ritengo arrivata.
Sto facendo un percorso e chissà dove mi porterà.
Per adesso sono contenta dei ruoli che ho ricevuto e anche della fiducia ricevuta da chi mi guidava e dirigeva.

Ditemi voi che cosa ne pensate e se avete avuto ruoli del genere


Il ritratto e la vita

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Che opera meravigliosa è il viso.
Sin da quando nasciamo, il viso è quello che cerchiamo e per uno strano fenomeno chiamato pareidolia, vediamo visi in forme e macchie assolutamente casuali.
Non è una scultura, immobile (a meno che qualcosa non crolli)
Un viso è materia che scorre.
Ecco, forse è per questo motivo che sin da quando andavo alle elementari ero interessata a fare ritratti: mi sembrava di indagare in quella persona, di entrare dentro se ci riuscivo.
L'altro ieri vedo questo video.




l'autore è Stonehouse
Video Editing : Yirigun


Oltre alla bellezza del ritratto, c'è dietro qualcosa di più, qualcosa che, volenti o nolenti, ci tocca, con un finale che ci può lasciare in sospeso.
Qualsiasi sia la vostra religione, il vostro luogo di appartenenza, non importa.


Vorrei sapere le vostre sensazioni.

Il colibrì, un frammento di arcobaleno

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C'è un piccolo animale che da un po' di tempo sta svolazzando dentro di me e, come avrete capito dal titolo, è il colibrì, una farfalla con le piume.
tutte le foto presenti le ho trovate su Pinterest, in molte di queste c'è il nome sulla foto. in altre no



per altre foto di David G. Hemmings vai qui


Sarà appunto la sua assonanza con la farfalla ad avermi conquistato?
Non credo. O almeno non solo.
Come animali simbolici, richiamano la gioia, la celebrazione della vita e il suggere il suo nettare.
Ma, anche se simili, il colibrì e la farfalla sono due creature a parte.



                                       



Credo più o meno tutti abbiamo visto il volo di un colibrì anche solo in foto.











Proviamo a guardarlo al rallentatore:






La loro tecnica di volo è pressoché unica e rendetevi conto quanto devono sbattere le ali per mantenere una posizione ferma per poter succhiare il polline.
Inoltre riesce a volare all'indietro, cosa impossibile per gli altri uccelli.


Per di più è un maestro dell'adattamento e lo si può vedere dal becco.
Ogni colibrì ha il suo becco specifico poiché ha i suoi fiori specifici e per entrare dentro il fiore ci vuole come una siringa apposita.
Se il colibrì si estinguesse, la vegetazione della quale si occupa è a rischio estinzione.






E al colibrì piace molto giocare con l'acqua.










Andando qui, si può leggere come il colibrì viene visto dalle antiche civiltà americane come lo spirito del guerriero valoroso morto in battaglia ma allo stesso tempo, andando in altre fonti, come un guaritore.
Andate qua su Segni e presagi del mondo animale di Ted Andrews per scoprire altre curiosità sul colibrì totem (pag. 133-134-135) e anche se desiderate scoprire di più.





Colibrì bianco di Frank Howell




Spirito del Colibrì di Susan Seddon Boulet




geroglifico del colibrì a Nazca, in Perù, visibile solo da un aereo


Cos'altro dire di questo gioiello?
Beh, questo piccolo uccello, il più piccolo al mondo, è già una meraviglia di per sé.
Per la sua velocità del volo, viene considerato come un fermatore del tempo (e credo anche per il tempo che si rimane incantati a guardarlo) e, sempre per lo stesso motivo, alcuni antichi lo collocavano già in un'altra dimensione.
Ora, io non saprei dirvi però ogni volta che lo vedo mi sento felice e spero un giorno di poterlo tenere sulla mano.
Con questo colibrì vi mando un grosso bacio e tanta, tantissima gioia.

 




Una bambina, di Torey L. Hayden

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E dopo aver cominciato, interrotto, ricominciato, reinterrotto, alla fine sono arrivata alla conclusione di questo libro.
Non so se avete mai sentito parlare di Torey L. Hayden, chiamata "la maestra dei casi difficili".
Questo è il suo primo libro dove lei parla della sua esperienza con questa bambina difficile di 6 anni, Sheila che entra nella classe dei bambini "speciali" di Torey.
Cos'ha fatto "per meritarsi questo"? In pratica ha legato un bambino di tre anni ad un albero e lo ha ustionato.
Ed ora desidero fermarmi qui. Non tanto con il post bensì con questo tipo di narrazione perché, ve ne sarete accorti, ne ho usati di virgolettati.
Ne usiamo parecchi anche quando si parla dei matti (fate finta di vedere il virgolettato).
Odio questa parola intesa così (matti) e poi c'è sempre qualcuno che dice "Ma matti lo siamo un po' tutti."
Non so che cosa loro vogliano intendere. Che un briciolo di pazzia c'è in ogni persona?
Okay, ma provate a leggere questo libro.
E poi quando leggo o sento alcuni che rifuggono dalla normalità perché è banale è noiosa.
Provate a leggere questo libro.
Tutto!

Ci sono due frasi che ho sottolineato nel libro

E' vero che erano tutti bambini dalla personalità disgregata, ma nessuno di loro era fragile. Anzi, il fatto che fossero sopravvissuti tanto a lungo dopo quello che avevano passato era una testimonianza della loro forza.

L'unica reazione normale a un'infanzia come quella di Sheila non poteva che essere il disadattamento cronico. Chi si fosse mai adattato all'oscenità di una esistenza del genere, quello si sarebbe dimostrato infermo di mente!


Torey più volte parla del coraggio.
Perché sì, di fronte a questi bambini, non si può che ammirare il loro coraggio.
Affrontano la vita come è stato insegnato loro e osservano il mondo fuori, quello che non conoscono desiderando di farne parte.
Ci provano. Cadono. Ci riprovano. Ricadono. Ci riprovano ancora.
Per non parlare del coraggio di quando si trovano soli, a tu per tu con le loro paure.
Tutti i bambini hanno paura di qualcosa (del buio, dell'abbandono ecc...) solo che per questi bambini queste paure sono ancora più concrete.
E ben vengano insegnanti come la Hayden, che ricordo è una psicologa infantile, che credono in questi bambini e fanno di tutto, che hanno fiducia in loro. Perché lasciarli soli a se stessi, lasciare che crescano così, convinti che esistano solo quel mondo non fa che incattivirli ancora di più.
Se uso la parola incattivire è perché c'è un significato specifico nel libro.


Dopo questo libro, Torey ha pubblicato altri libri autobiografici, tra i quali anche il seguito di Una bambina ovvero La figlia della tigre, e anche alcuni romanzi.


Qui trovate il sito italiano di Torey Hayden con alcune informazioni.
Di sicuro leggerò altri suoi libri.


P.S.: Parlando poi di bambini violenti con famiglie disastrate, anni fa vidi uno di quei telefilm ispirati a una storia vera. In originale Child of Rage (dal nome del documentario su di lei) e in italiano me lo ricordavo come Perché mia figlia? anche se cercando me lo danno come Infanzia negata.

 

L'altra faccia del colore

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 di Piet Mondrian



La dolcezza del rosso, l'eccitazione del blu, la profondità del giallo...


Credete che io abbia sbagliato associare gli aggettivi ai colori?
Quando si pensa a un colore, si pensa subito a un significato ma il più delle volte il primo pensiero è uno stereotipo, un luogo comune.
Gia con L'eretica, il mio spettacolo teatrale, volevo trasmettere il lato oscuro del bianco, un colore che sembra così puro e casto.
Eppure...
Eppure come in ogni cosa ci sono due aspetti da considerare, due aspetti che danno vita a più significati.
E in questo mi aiuterò con i video di Letizia1989 che ha dedicato i suoi ultimi tre video ai colori primari.







Certo nel video c'è il fuoco, il sangue, l'eros.
Cos'altro può rappresentare il colore rosso?
Eppure ci sono stati quei brevi istanti di pienezza dove la frutta maturava e le foglie poi appassivano.
Era come un tempo d'arresto o meglio, una pausa.
E si sa che anche nell'eccitazione più estrema, nella musica più travolgente ci deve essere quella pausa, o più, che siano come un raccoglimento su se stessi, una calma per esprimere ancora di più la forza e tutta la potenza.
In teatro e credo in qualsiasi forma d'arte si dice sempre di non esplodere subito, ma di arrivarci piano piano e ogni tanto fare delle pause: la potenza che verrà dopo sarà ancora più forte.
E non ci può essere forza senza la dolcezza.





Davvero il blu è un colore freddo e distaccato?
Eppure, il colore del cielo e degli abissi, quali moti interiori si porta dentro?
Il blu può essere il colore della rabbia?
Se avete avuto l'occasione di vedere il mare in tempesta saprete benissimo quanto possa essere terribile!
Prima poteva essere limpido e poi quasi in preda a un'eccitazione travolgente e quasi ipnotica, assolutamente liberatoria.





Il giallo, un colore luminoso e di speranza.
Eppure...
Eppure un colore così immenso da essere terribile per la sua importanza.
Un esempio?
Il sole che noi assumiamo non soltanto attraverso la pelle e gli occhi, ma anche attraverso quello che mangiamo.
Il sole che è diventato la massima divinità
Ma anche il giallo più lieve può nascondere una profondità d'animo.



A proposito del sole, avrete certamente notato che ogni video parte dall'universo, da questa fucina di galassie, pianeti e asteroidi e anche della nostra Terra che ha questi ed altri colori.



Come si può non essere meravigliati di fronte a tutto ciò?
Come non sentirsi... vivi?



P.S.: Questi sono solo i colori primari. Provate ad immaginare come possano essere quelli secondari.

24 febbraio: Giornata del Pagano

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Dal 2006, il 24 febbraio è la Giornata Europea del Pagano.
Perché questa data? Perché proprio in quel giorno nel 391 d.C., l'imperatore Teodosio I rese obbligatoria la religione cristiana ed emise un editto che portò alla persecuzione dei pagani estinguendo per sempre il fuoco di Vesta (che appunto doveva essere sempre mantenuto acceso)
fonte: qui (dove troverete altre informazioni) 
Stranamente, cercando questo giorno su Google, vedo che nel 303 d.C. ci fu la persecuzione dei cristiani.
Comunque cosa posso dire?
Io mi sono interessata al Paganesimo sin da adolescente.
Quando mi chiedevano se credevo in Dio, non sapevo come rispondere perché no, non credo nel Dio cristiano. Almeno non in quello.
I miti greci mi piacciono però c'è una cosa che non mi soddisfa.
Seppure il paganesimo greco, così come quello celtico e norreno, è politeistico, non mi riconosco.
Per esempio le ninfe, che rappresentano gli elementi della Natura, vengono considerate come divinità minori e per me non è così. O almeno, non lo sento così.
Per me parte tutto dalla Natura.
Per questo mi sento legata e sono attratta dalle streghe che ovviamente non le intendo come parte di un femminile terribile, portatrice di morte e castrante. (piccola nota: facile poi accusare le streghe di portare la morte visto che erano in contatto con essa e con la nascita essendo interpellate come guaritrici e levatrici, ma non è che si potevano fare miracoli. E se c'era la siccità, un'epidemia ecc... ovviamente incolpavano loro perché è più facile.)
Certo possono essere terribili, ma perché possono destabilizzare e mostrarti qualcosa che preferivi non vedere.


Non importa chi sono. Non importa come mi chiamo. Potete chiamarmi Strega.
Perché tanto la mia natura è quella. Da sempre, dal primo vagito, dal primo respiro di vita, dal primo calcio che ho tirato al mondo.
Sono una di quelle donne che hanno il fuoco nell’anima, sono una di quelle donne che hanno la vista e l’udito di un gatto, sono una di quelle donne che parlano con gli alberi e le formiche, sono una di quelle donne che hanno il cervello di Ipazia, di Artemisia, di Madame Curie.
E sono bella! Ho la bellezza della luce, ho la bellezza dell’armonia, ho la bellezza del mare in tempesta, ho la bellezza di una tigre, ho la bellezza dei girasoli, della lavanda e pure dell’erba gramigna!
Per cui sono Strega.
Sono Strega perché sono diversa, sono unica, sono un’altra, sono me stessa, sono fuori dalle righe, sono fuori dagli schemi, sono a-normale…  sono io!
Sono Strega perché sono fiera del mio essere animale-donna-zingara-artista e … folle ingegnere della mia vita.
Sono Strega perché so usare la testa, perché dico sempre ciò che penso, perché non ho paura della parola pericolosa e pruriginosa, della parola potente e possente.
Sono Strega perché spesso dò fastidio alle Sante Inquisizioni di questo strano millennio, di questo Medioevo di tribunali mediatici e apatici.
Sono Strega perché i roghi esistono ancora e io – prima o poi – potrei finirci dentro.

(monologo di Barbara Giorgi scritto per Franca Rame)


E' questo il mio mondo.
La mia natura appunto.
Da bambina mi vergognavo per il mio essere diversa.
Volevo essere come tutti gli altri.
Ma, per fortuna, non lo sono diventata.


Per ricordare consiglio Il viaggio della strega bambina di Celia Rees e penso che prenderò anche il suo seguito ovvero Se fossi una strega. Sono curiosa.




Se poi volete sapere cosa voglia dire essere dei wiccan, vi rimando a questa doppia intervista che ho fatto a due wicca.
Inoltre se ci sono dei pagani che leggono questo mio post, sia chiaro che per quanto mi riguarda, io lo sento così il Paganesimo e ovviamente trovo ingiusto la persecuzione di quei pagani così come dei cristiani.
Non sono un'adoratrice del Diavolo e di certo non starò a convertire chi non è pagano.
Inoltre credo che capirete che se non riconosco come streghe quelle da stereotipo considerate le cattive, così come non riconosco come strega quelle che "sparano" magia dalle mani o dalla bacchetta.
Se poi qualcuno vuole provare, giusto perché incuriosito, qual è il suo cammino pagano da percorrere può provare questo quiz.
Ovviamente c'è anche la possibilità che non vi riconosciate. Può capitare.
Non è che i quiz siano infallibili al 100%


P.S.: Dai 6 anni ho avuto un gatto completamente nero che mi ha portato tanta felicità. Naturalmente adesso non c'è più e di sicuro lui ha un posto speciale per me.

P.P.S.: Prima di andare a dormire ieri sera, stavo leggendo Brida, libro di Paulo Coelho, ed era la parte in cui c'era una che chiedeva a Brida la risposta alla fatidica domanda "Perché siamo qui?". C'è chi crede di trovare la risposta nella religione o nel materialismo... Alcuni - pochi - hanno accantonato la domanda senza pensare a rispondere vivendo nel presente. Ma gli impavidi e coloro che conoscono la Tradizione del Sole e la Tradizione della Luna rispondono "Non so." Allora Brida chiede "Perché la ricerca?" e così la donna risponde che non stanno cercando. Semplicemente si limitano ad accettare e così la vita diviene più luminosa e brillante. Ora, non so che cosa ne pensano gli altri, però potrebbe essere qualcosa su cui riflettere. Almeno un po'.



Il ragno e il fior di loto nei sogni

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E se tutta la storia di Aulonia fosse un sogno?
Se fosse così, cosa significherebbe?
Dopotutto il nome Aulonia mi è venuto in mente mentre dormivo.
Io credo molto nella storia di Aulonia se no mi sarei arresa molto prima vedendo quante poche persone seguono la sua vita.
Anche quei pochi commenti mi rendono felice e di questo vi ringrazio.
Gli elementi basi da cui partire sono il ragno e il fior di loto, questa stramba coppia che ha generato questa bambina (vedi qui e qui)
Quindi cosa significano appunto questi due elementi nei sogni?
(fonte: Guide SuperEva - ho controllato in giro e ho trovato molto simili i contenuti)




 di Joshua Hibbert


Il simbolismo del ragno nei sogni è spesso accostato ad un “femminile” divorante ed incombente che può rimandare ad una figura materna o ammaliatrice, oppure al potere seduttivo e alla perfidia, alla tentazione, o al desiderio di restare al sicuro in una situazione di immaturità, di infantilismo. Freud attribuisce al ragno il potere della madre che va “schiacciato” per permettere al sognatore la libera espressione della sua sessualità, e l’apertura verso una nuova compagna.
Sognare ragni è in generale da associarsi a sentimenti di angoscia o preoccupazioni, a conflitti che il sognatore si trova a vivere, in cui si sente soffocare, che lo fanno sentire in trappola o che lo spaventano.
Sognare un grosso ragno che fugge e si nasconde, può rappresentare problemi che che il sognatore non riesce ad affrontare, in cui si sente “invischiato” o che non accetta a livello cosciente e quando viene avvertito come minaccioso, può collegarsi a situazioni sgradevoli che incombono bella realtà.
E’ possibile che il ragno nei sogni non provochi repulsione ne’ spavento, ma venga osservato con curiosità ed interesse, in questo caso diventa esplicito simbolo delle qualità di questo animale, della pazienza e dell’abilità nel costruire e ricostruire, e di una positiva sublimazione delle energie psichiche.
Il significato del ragno nei sogni sarà quindi legato alle emozioni che il sognatore sente nei suoi confronti: gli aspetti di agguato e trappola che ne fanno una immagine carica di contenuti negativi, o quelli legati al rinnovamento ad alla capacità di ricostruzione dell’Io. 





 by Duong Quoc Dinh



Sognare il fiore di loto si collega alle potenzialità presenti nel sognatore, le qualità che possono manifestarsi e possono “sbocciare” anche in condizione non idonee. Mentre vederlo in boccio può considerarsi un’ immagine simbolica di tutte le esperienze e le situazioni pronte ad evolvere, di tutte le risorse a cui poter attingere e di cui non si è consapevoli, delle possibilità insite in ogni realtà.
Il significato del fiore di loto aperto e sbocciato, è legato alla maturazione ed al compimento di qualche progetto, alla pienezza ed intensità con cui si vivono le situazioni, alla realizzazione di se stessi e del proprio potenziale individuale.
La visione del loto e delle ninfee nei sogni sembra valorizzare ed esaltare le esperienze del sognatore illuminando della sua influenza positiva numerosi aspetti riguardanti la spiritualità, i traguardi materiali, i legami affettivi, l'amore e l’eros.



Che cosa vi sembra?
Avete mai sognato ragni e/o fior di loto?
Ditemi pure.


 

IMPORTANTE: Per tutti quelli che amano il disegno vi ricordo questa iniziativa legata ad Aulonia e al suo mondo.
 

La sirena e la luna

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Sorgerò appena sarà il momento.
Appena sentirò la luna su di me.
Perché io sono figlia della luna e del mare
Ogni volta che un raggio di luna si posa sul mare
io prendo vita.




di Toraji



da La Sirenetta illustrata da Christian Birmingham





da La Sirenetta illustrata da Kata Kiss




Il lamento della sirena di Seiichi Shirai



Non importa in che fase sia.
Perché della luna io conosco 
il volto che non mostra.



Il proprio frammento di arcobaleno

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Non so come chi mi legge, mi percepisce.
Alcuni mi ringraziano e mi sento io di ringraziarvi piuttosto.
Cerco sempre di avere uno sguardo aperto, di scrivere qui post incoraggianti, ma non è che sia immune a periodi cupi.
Anzi, il fatto di avere questo sguardo è anche perché so di avere questi periodi cupi e adesso so che non sono eterni.
Per esempio, dopo alcuni giorni cupi, stamattina vedo questo
le tre foto sono state prese da Pinterest




Quale meraviglia per me.
Memore di attimi d'incanto, mi sento in quell'istante rinata come se avessi avuto un respiro rivitalizzante.
Poi ho ripensato a una cosa che ho saputo qualche mese fa.
Magari la cristalloterapia non è nelle vostre corde e ci sta, ma qui sto parlando di qualcosa che c'è.
Avete presente quando dentro il quarzo ialino vedete l'arcobaleno?







Mi è stato spiegato che l'arcobaleno si forma perché il quarzo presenta delle fratture interne e potete immaginare che cosa si crea quando il raggio di sole colpisce questa frattura.
Non sempre gli arcobaleni sono visibili. Anzi, il più delle volte li si deve cercare e non è che tutti i quarzi presentino queste fratture.
Questi arcobaleni possono presentarsi in tutte la famiglia dei quarzi (come l'ametista) ma viene considerato molto il quarzo ialino (chiamato anche cristallo di rocca).
Quando mi è stato detto di questi cristalli con l'arcobaleno, ho subito pensato a noi, a quali "fratture" serbiamo.

E il pensare al cristallo, mi fa subito pensare a Giacomo di cristallo di Gianni Rodari.
Lessi il racconto alle medie e rimasi stupita dall'immagine del libro: mi sembrava davvero che spargesse luce


Una volta, in una città lontana, venne al mondo un bambino trasparente. Attraverso le sue membra si poteva vedere come attraverso l'aria e l'acqua. Era di carne e d'ossa e pareva di vetro, e se cadeva non andava in pezzi, ma al più si faceva sulla fronte un bernoccolo trasparente.
Si vedeva il suo cuore battere, si vedevano i suoi pensieri guizzare come pesci colorati nella loro vasca.
Una volta, per sbaglio, il bambino disse una bugia, e subito la gente poté vedere come una palla di fuoco dietro la sua fronte: ridisse la verità e la palla di fuoco si dissolse. Per tutto il resto della sua vita non disse più bugie.
Un'altra volta un amico gli confidò un segreto, e subito tutti videro come una palla nera che rotolava senza pace nel suo petto, e il segreto non fu più tale.
Il bambino crebbe, diventò un giovanotto, poi un uomo, e ognuno poteva leggere nei suoi pensieri e indovinare le sue risposte, quando gli facevano una domanda, prima che aprisse bocca.
Egli si chiamava Giacomo, ma la gente lo chiamava “Giacomo di cristallo”, e gli voleva bene per la sua lealtà, e vicino a lui tutti diventavano gentili.
Purtroppo, in quel paese, salì al governo un feroce dittatore, e cominciò un periodo di prepotenze, di ingiustizie e di miseria per il popolo. Chi osava protestare spariva senza lasciar traccia. Chi si ribellava era fucilato. I poveri erano perseguitati, umiliati e offesi in cento modi.
La gente taceva e subiva, per timore delle conseguenze.
Ma Giacomo non poteva tacere. Anche se non apriva bocca, i suoi pensieri parlavano per lui: egli era trasparente e tutti leggevano dietro la sua fronte pensieri di sdegno e di condanna per le ingiustizie e le violenze del tiranno. Di nascosto, poi, la gente si ripeteva i pensieri di Giacomo e prendeva speranza.
Il tiranno fece arrestare Giacomo di cristallo e ordinò di gettarlo nella più buia prigione.
Ma allora successe una cosa straordinaria. I muri della cella in cui Giacomo era stato rinchiuso diventarono trasparenti, e dopo di loro anche i muri del carcere, e infine anche le mura esterne. La gente che passava accanto alla prigione vedeva Giacomo seduto sul suo sgabello, come se anche la prigione fosse di cristallo, e continuava a leggere i suoi pensieri.
Di notte la prigione spandeva intorno una grande luce e il tiranno nel suo palazzo faceva tirare tutte le tende per non vederla, ma non riusciva ugualmente a dormire.
Giacomo di cristallo, anche in catene, era più forte di lui, perché la verità è più forte di qualsiasi cosa, più luminosa del giorno, più terribile di un uragano.



Ecco, queste immagini alla fine mi rincuorano e spero servano anche a voi.
Qualunque cosa succede, non dubitate neanche un attimo del frammento di arcobaleno che avete dentro di voi.
Magari potete immaginare com'è, dov'è che si forma ecc...
Ma l'importante è che lo senta e sta a tutti noi illuminarlo
E poi magari di espanderlo proprio come fa Giacomo.



Nota Bene: Qui non sto parlando ovviamente dei Bambini Cristallo e Arcobaleno. Da quello che alcuni avranno capito leggendo i miei post, l'esoterismo mi interessa più che mai ma tutto ciò che è segnato come New Age mi insospettisce un po'. Diciamo che è un argomento molto più ampio di quello che potrei scrivere adesso.

Donne come orchidee

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L'8 marzo è la Festa della Donna come sapete e desidero condividere con tutti (e tutte) voi le orchidee.
Delle mie amate Cattleya ne avevo parlato alcuni anni fa ma questa volta desidero parlare appunto delle orchidee in generale.
Sensuale e carnoso, questo fiore suscitava (e lo fa ancora adesso) desideri inconsci.




Orchidee di Louis Icart, 1937





Donna con orchidee di Josephine Sacabo



Nel linguaggio dei fiori rappresenta la sensualità e l'eleganza.
Ma attenzione, regalare a una donna un'orchidea è come fare una promessa importante.
Non è qualcosa di cui prendere sottogamba.
Inoltre l'orchidea è un fiore delicato e ha bisogno delle giuste attenzioni.
In più un fiore che ha così tante forme e combinazioni di colore non poteva che essere adottato dalla moda.



Foto di Sølve Sundsbø per un servizio fotografico su Vogue Giappone, Novembre 2011










Ed ecco i cappelli di Philip Treacy:










Volete ancora continuare a sognare? Eccovi dei gioielli realizzati da Georges Fouquet








da René Lalique





e da Philippe Wolfers





Sono stati tutti realizzati alla fine del 1800, inizio 1900.
Vedrete che ci sono molte spille e infatti le donne amavano appuntarsi le orchidee vicino alla scollatura.
Questi sono gli anni dell'Orchidelirium.
Un fiore così prometteva un sogno indimenticabile e di certo non poteva che toccare anche il cinema.



foto promozionale di Corinne Griffith per Infatuation, 1925.
Era nota come "La lady orchidea del cinema"






foto promozionali di Greta Garbo nel film Orchidea Selvaggia del 1929








Anche l'algida Greta Garbo sembra essere influenzata da questo seducente fiore



Carole Lombard in un ritratto promozionale per No More Orchids del 1932





C'è inoltre da specificare che la sensualità dell'orchidea non è mai volgare.
Magari a qualcuno questo fiore potrà sembrare troppo intenso, troppo opulento rispetto a una margherita (che in realtà è un'infiorescenza e non un fiore vero e proprio).
Però seppur così maestosa, l'orchidea non ha bisogno di gridare per far notare la sua presenza e se la si porta, è meglio non ricalcare troppo.
Non è affatto necessario.


Il profumo dell'orchidea
penetra come incenso
le ali di una farfalla.

Matsuo Bashuo



L'orchidea di notte
nasconde nel profumo
lo splendore del fiore.

Yosa Buson



Mrs. Flora di Ruth Thorne-Thomsen, 1986



di Ivan Aguirre



E per finire in bellezza vorrei ricordare due donne che portavano orchidee, due donne che hanno contato molto per i diritti delle persone: Billie Holiday e Aung San Soo Kyi (quest'ultima chiamata anche Iron orchid, l'orchidea di ferro)







Un'orchidea che è stata recisa è capace ancora di resistere per molto tempo, molto più a lungo di molti altri fiori recisi.
E allora provate a immaginare quante cose ha da dire un'orchidea che è stata "recisa".



Quando immagino l'orchidea vedo quest'esplosione di piacere, questa gioia immensa.
L'orchidea è quasi un mistero che non può essere calcolato.
Non ha paura di mostrarsi, neanche di sembrare oscena perché tanto sa che non è così.
Ed è questo quello che auguro: l'orgoglio di essere donne (che non diventi misantropia), scoprendo la propria gioia di esprimersi.
Non solo per l'8.
L'orchidea è proprio come una dea (e non lo dico solo perché è presente dentro la parola)
Un bacio a tutte voi.





Curiosità:
- Sembra che le orchidee sono i fiori più antichi comparsi per la prima volta 80 milioni di anni fa quindi ancora prima dei dinosauri (vedi qui) e la sua famiglia è la più numerosa comprendendo circa 25.000 specie.
- Il nome orchidea deriva dal greco "orchis" che significa testicolo poiché le radici richiamano appunto l'apparato genitale maschile.
- La sua diffusione è pressoché universale grazie alla sua capacità di adattarsi. Solo nei ghiacciai e nei deserti non è presente.
- Le orchidee del genere Ophrys emanano un odore che assomiglia alla carne in via di putrefazione. In compenso, il labello (il petalo centrale) assomiglia alla femmina dell'insetto. Altre orchidee emanano fetore che serve per attrarre uno specifico insetto.
- Esistono due miti su questo fiore che riguardano due uomini Orchide e Orchis. Il primo era un giovane epirota che vide spuntarsi da un giorno all'altro seni da donna. Notò che anche il suo umore stava cambiando e più andava avanti, più si isolava. Alla fine, decise di buttarsi da una rupe. Le gocce di sangue divennero i fiori. Orchis invece era figlio di un satiro e di una ninfa ed era molto focoso. Un giorno osò insediare una sacerdotessa di Dioniso e quest'ultimo dall'ira, lo diede in pasto ai cani. Dai suoi resti, gli dei fecero nascere il fiore.
- Qui potete vedere alcune delle forme più strane dell'orchidea (piccola nota: non tutti i fiori rappresentati sono orchidee però lo sono la stragrande maggioranza)
- L'orchidea viene ricordata molto anche come il fiore preferito dell'investigatore Nero Wolfe creato da Rex Stout


Domani 6 anni di Farfalle eterne, il mio blog "pesciolino"

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E così domani il mio blog Farfalle eterne compie 6 anni (è pronto per le elementari).
Se negli anni passati per festeggiare il blog-compleanno vi ho deliziati (lo spero) con le farfalle soprattutto, quest'anno vorrei ricordare l'origine acquatica del blog.
Astrologicamente, il mio blog sarebbe un Pesci e credo non sia un caso. (piccola nota: vuoi sapere anche tu che carattere ha il tuo blog? Clicca qui).
Eppure non è stato qualcosa di calcolato. Però era qualcosa che doveva essere così.
Andando avanti, ho sentito maggiormente l'influenza dell'acqua.
Non è che sia davanti una nuotatrice provetta (anche se mi piace nuotare) però posso dire che sento molto l'acqua dentro di me.




La principessa sommersa di Jvedas Berra



Immergersi nell'acqua e sentirsi come gravide, piene, complete.
Non c'è niente che possa fare del male



di Chad Chisholm




di Zena Holloway
(altre sue foto qui)


Danzare nella corrente, senza alcuna gravità, come se avessimo trovato un passaggio per lo Spazio e tutta l'acqua diventa cosmica.




La ragazza che è caduta nella sorgente di Christel Eldrim



by Alberich Mathews



di Howard Schatz




di Federico Massimiliano Mozzano




di Michael Dweck


Ma prima o poi tocca "risalire" perché di certo non possiamo dimenticare la realtà se no sarebbe come vivere con un "velo" d'acqua che ci vieta di relazionarci.




di Lise Moore



by Elena Kalis


Qualunque corpo abbia la nostra acqua segreta, può accadere che il risveglio sia seguito dallo smarrimento.




Ninfa dell'acqua di Linnea Olsson




Helena - La Naiade afflitta III di Natalia LeFay




di Kirsty Mitchell




 di Shae De Tar




I piccoli segreti di Amélie di Tina Sosna


La nostalgia è come asfissiante e può diventare pericolosa, quasi letale.
Si anela l'acqua ma si può aver dimenticato come si fa a respirare.




Faccia a faccia di Niko Guido



di Amber Rose Ortolano



E anche il non sentire più l'acqua dentro di sé è pericoloso: tutto quanto di noi si può seccare.
Come non farsi travolgere?
Inoltre il lasciarsi condurre dalle correnti potrebbe quasi sembrare una resa priva di una volontà vera e propria. Invece, denota un'immensa fiducia.
La vita stessa è una corrente.
Non puoi sapere dove ti porterà e neanche come tu reagirai di conseguenza. 
Ma non è detto che la vita ti porti solo dolore. E poi comunque non ci si può allontanare dal dolore. Anzi, farlo non fa che rinviarlo.


Che cosa c'entra tutto questo con il blog?
Beh, l'arte rappresenta adesso un punto fermo nella mia vita.
Molte cose possono cambiare (per esempio, che non disegno più così tanto come prima) e anche se guardo con un po' di malinconia molti disegni, miei o di altri, so che "In natura le cose cambiano" (una frase che mi ripeto sin da bambina).
Inoltre l'arte influenza il mio modo di vedere, di percepire.
Per questo nelle informazioni personali del blog ho scritto che in questo blog ci sarebbe stato il mio "sguardo".
Se il mio blog ha continuato per tutti questi anni è anche stato per questo "sguardo" e per queste correnti che si alternano.
Magari alcuni mi rimproveranno la vastità degli argomenti, ma non potrei essere diversa da tutto questo.
Inoltre, anche se ci sono molteplici argomenti, credo (o almeno spero) che attraverso il mio blog possiate capire almeno un po' chi sono e sentire la mia "voce".



Detto questo, vi ringrazio di tutto.
Vi ringrazio per i vostri commenti che non possono che farmi un piacere immenso, vi ringrazio per le e-mail che mi mandate, per chiedermi qualche delucidazione.
E' anche per tutto ciò che io continuo.
Per voi.






  

foto trovate su Pinterest



Grazie




P.S.: Altre foto acquatiche le potete trovare qui e qui.

Una richiesta mia a voi lettori

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Carissimi lettori, della serie "Idee strampalate che mi vengono" avrei una richiesta da farvi.
In questi anni (vi ricordo che qualche giorno fa il blog ha festeggiato il sesto compleanno) credo che ormai abbiate conosciuto il blog e un po' gli argomenti trattati.
Ecco, mi piacerebbe tanto sapere se c'è un argomento che vi interessa e che io potrei trattare, un argomento in linea con quelli che ho già trattato.
Sarebbe bello se ci fossero tanti commenti, tante segnalazioni così da farli tutti, poco a poco.
Naturalmente non sto dicendo che d'ora in poi pubblicherò solo quello che voi mi chiederete.
Diciamo che è qualcosa in più.
Che ne dite?
Vi piace la proposta?
Fatevi pure avanti.




fonte: clickfire



P.S.: Ovviamente valuterò bene ciò che proporrete.


Vecchio stralcio di Aulonia

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Stavo mettendo a posto poco fa un armadio quando vedo un quaderno.
Lo apro e vedo scritto in grande Aulonia.
Sotto c'è quella che è poi la premessa anche se un po' più lunga.
Volto la pagina e, sorpresa mia, vedo qualcosa che poi non ho più riportato scritto.
E' Aulonia che parla.

Ecco


Io sono una voce, un suono che viene tessuto per essere liberato e alla fine mangiato.
Ma ancora non ho accarezzato pienamente la terra, l'aria, il fuoco e l'acqua.
Sono ancora una voce vergine, ho bisogno di maturare.


Chi mi mangerà?
Chi mi farà sua?
Chi vorrà prendermi con sé? 




bozzetto fatto ancora prima di scrivere la storia di Aulonia





Che cosa ne dite?
Vi sembra macabro quel "Chi mi mangerà?" 
Dopotutto c'è da considerare che qui Aulonia era una voce, letteralmente.
Da parte mia sono sorpresa come lo sono tutte le volte che trovo qualcosa che credevo di aver dimenticato.




P.S.: L'ultima domanda immagino che l'abbia preso dal videoBisogno d'amore
P.P.S.: A proposito di Aulonia, la scadenza dell'iniziativa de "Disegna Aulonia e il suo mondo"è stata spostata. Solo quello è cambiato. Andate pure qui. Se vorreste contribuire, ma non sapete disegnare (ricordo che è aperto a tutti gli amanti del disegno, anche ai non professionisti), ma vorreste lo stesso contribuire, potreste condividere l'iniziativa dove meglio credete. Grazie mille.



Risveglio

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Afrodite di Brenda Burke



Siete pronti?
Siete pronti ad abbandonare la pesantezza?
A risvegliarvi autentici?
A far sentire la propria voce?



Ognuno di noi è diverso per questo mi affido a queste immagini che anche se presenta soggetti femminili, non esclude il maschile.
Qui sto raffigurando archetipi che possano farvi sentire i vostri moti interiori, la vostra spinta, 
i vostri battiti e sentirvi connessi.
E' qualcosa che dobbiamo fare per noi stessi, 
perché nessun altro potrà farlo.
Non dobbiamo sentirci impuri, sporchi, imperfetti
neanche con tutte le ferite che possiamo avere.
Non permettiamo a nessuno di farci sentire così neanche a noi stessi,
neanche a quella vocetta fastidiosa che ogni tanto viene fuori,
pronta a giudicarci.


Permettiamo a noi stessi di sbocciare.




di Daniel Bold





di 

di Ivan Parkhomenko




di Frydoon Rassouli




di Helena Nelson Reed



Ruth St. Denise, una delle pioniere della danza moderna




di Dennis Ziliotto


Un risveglio che non può essere spirituale,
(nel senso solo mentale)
ma che include la propria sessualità
e non parlo solo dell'atto,
ma anche del rapporto con il proprio piacere







E non aver paura se quello che scopri 
è completamente al di fuori di quello che aspettavi.
Magari all'inizio ti sentirai destabilizzata,
ma guarda la bellezza
che riesci a emanare
se solo guardi con amore.








Questo post non è solo una mia lettera a voi, ma anche, e soprattutto, a me stessa.
Questa lettera è come un abbraccio collettivo.


Gocce di rugiada

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In questi giorni mi sento attratta dalle gocce di rugiada.
Lo sono sempre stata, ma in questi giorni il richiamo interiore è ancora più forte.
E' come se le cercassi, come se volessi sentire su di me questi gioielli d'acqua.
E desidero condividere con voi delle foto a riguardo.





Il mondo di rugiada
è un mondo di rugiada;
eppure...

Kobayashi Issa



Il mondo della rugiada è un mondo da scoprire, un mondo da ampliare il nostro sguardo.




di Sharon Johnstone




di Sharon Johnstone

le sue due foto ritraggono il soffione






Come dimenticare poi le fate di Fantasia?





E ora guardate questi insetti.



di David Chambon 






di Dean Pennala



Spero che anche voi vi sentiate meravigliati di questo Piccolo Mondo immenso.
foto prese tutte da Pinterest




Ho conosciuto il mare meditando su una goccia di rugiada
Kahlil Gibran


Qual è la voce migliore per i personaggi femminili Disney e non?

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E dopo aver sentito le versioni nella lingua originale del luogo e aver letto cosa ne pensano dei doppiaggi italiani all'estero (vai qui per prima parte e qui per seconda), ora si pone un importante quesito: Qual è la voce più adatta per i personaggi femminili Disney e non?
Specifico ancora che qui si parla di cantato.
Bene, dopo aver posto questa domanda, cosa ho fatto?
Ho guardato tutti i video intitolati Best fitting voice, ho raccolto tutti i dati, li ho aggruppati e ho visto quali sono le voci più ricorrenti per poi riportarli qui assieme ad alcune delle loro citazioni. Molte non le ho riportato perché o ripetono cose dette da altri oppure erano cose che non dicevano molto e, a differenza del post coi doppiaggi italiani all'estero, ho preso in considerazione anche i video che non avevano commenti.
Quindi vi troverete con alcune versioni senza il loro commento
Per scremare il tutto, ho tolto le voci che erano segnalate due volte tranne per quei personaggi che nelle classifiche erano poco ricorrenti.
Come sempre, si tratta di rispettare le loro opinioni al di là della solita frase "Il doppiaggio migliore è quello italiano."
Beh, alcune versioni italiane ovviamente sono state scelte, ma ovviamente non è che c'è una predominanza.
Quindi, siete pronti a fare questo viaggio intorno al mondo e a scoprire quali sono le sonorità ideali di un personaggio, come parlerebbe (o meglio come canterebbe)?





Biancaneve: con 4 segnalazioni Portoghese (Sandra de Castro: Molto briosa e dolce)





Degne di nota: 3 segnalazioni Ebraico (Limor Shapira: Ha catturato la parte dolce e tenera della personalità di Biancaneve ed è così naturale) e con Bulgaro (Ventsilava Stoilova: Ha ogni cosa che serve alla voce di Biancaneve: dolcezza, ingenuità, giovinezza ed è credibile senza essere disturbante o tremolante)





Cenerentola: con 6 segnalazioni Olandese doppiaggio 1990 (Joke de Kuijl: Ha un tocco leggero di classico, è giovane, sognante e non è affatto noiosa; Aggiunge alla sua voce calma e dolce un tocco di maturità che calza con Cenerentola)




Degne di nota: con 4 segnalazioni Francese doppiaggio 1991 (Dominique Poulain: E' sognante, meravigliosa e genuina) e con 3 il Russo (Elena Galitskana: Potrebbe sembrare snob e altezzosa con la sua voce profonda, matura e rauca, ma invece è dolce e cordiale; Anche se profonda, la sua passione mi fa pensare al personaggio di Cenerentola e dà una nuova dimensione al suo carattere)



Alice: con 2 segnalazioni Bulgaro (Iona Padeshka: Non ci potrebbe essere voce migliore per lei: è deliziosa e fanciullesca; La voce giusta per una giovane che sogna il suo mondo)






Aurora: con 5 segnalazioni Danese (Ellen Winther Lembourn: Una voce unica e molto differente, sembra autentica, molto sognante, pura e bellissima, ma con una sua personalità; La sua voce è molto da opera classica, ma non sovrasta con il personaggio)




Degne di nota: con 4 segnalazioni Ebraico (Limor Shapira: Sognante, romantica, leggermente da opera classica) e con 3 il Francese doppiaggio 1981 (Danielle Licari: Danielle sembra un angelo e la sua voce è di una che la gente cercherebbe nelle foreste, non sembra troppo vecchia anzi sembra senza tempo e pura e quel suo lato leggermente addormentato è perfetto per la Bella Addormentata)



Ariel: con 6 segnalazioni Slovacco (Zuzana Stastna: Giovane, fresca e unica, sembra che Ariel sia reale; Lei racchiude tutti gli aspetti di Ariel delle altre versioni )




Degne di nota: con 5 segnalazioni Danese (Sissel Kyrkjebo: E' originale e differente dalle altre e ha la voce meravigliosa che una sirena deve avere), con 4 il Russo (Svetlana Svetikova: Una sirena adolescente leggermente viziata qui; Età giusta, giusta attitudine, tutta ardimentosa e spumeggiante con passione) e con 3 l'Islandese (Valgerður Guðnadóttir: L'eccezionale qualità fredda e misteriosa della sua voce grida "Sirena") e il Francese doppiaggio 1998 (Marie Galey: calza perfettamente con lo spirito libero di adolescente e il suo canto è espressivo e pieno di passione)



Belle: con 3 segnalazioni Francese (Bénédicte Lecroart; una Belle matura, intelligente e sensibile; Non penso che sia una delle voci più speciali ma apprezzo come suona dolce, saggia e in più ha un tocco sofisticato)





e Finlandese (Mervi Hiltunen: Originale, che si fa ricordare e unica, completamente diversa dalla versione francese, ma sempre bellissima e calzante a suo modo; La sua voce è nasale a volte e fastidiosa, ma porta molta personalità ed è un buon esempio di una voce che calza in modo unico)






Jasmine: con 5 segnalazioni il Turco (Otilia Radulescu Ipek: Ha questo tocco orientale, esotico alla sua voce profonda e potente; Una vera principessa orientale da 1000 e una notte; Elegante, esotica, forte e anche insolente)





Degne di nota: con 3 segnalazioni l'Indiano (Suchitra Krishnamoorty; Una perfetta scelta per una principessa non caucasica, la sua voce leggermente matura e rauca calza con il viso di Jasmine), Spagnolo Latino (Analy: La sua voce ricorda quella di Lea Salonga, l'originale, ma aggiunge un tocco personale di profondità e di asprigno ) e Croato (Zrinka Cvitesic: Ha catturato la sua personalità e suona libera, felice e briosa; Non è eccezionale o molto speciale, è semplicemente lei stessa e questo basta; voce dolce e sexy, ma anche molto leggera, ariosa e aspra)





Pollicina: con 2 segnalazioni il Norvegese (Jannike Kruse: Ha un vibrato acuto ed è teneramente fanciullesca)







Odette: con 2 segnalazioni lo Slovacco (Dara Rollins: Concentra perfezione e dolcezza dando così a Odette la natura gentile, maturità e premurosità)






Pocahontas: con 7 segnalazioni il Tedesco (Alexandra Wilcke: Potente e saggia, ma piena di passione e personalità; La voce di Alexandra rispecchia i due lati di Pocahontas: l'indiana orgogliosa e l'adolescente libera)





Degna di nota: con 6 segnalazioni il Francese (Laura Mayne: Più dolce e ancora sembra potente e saggia; La sua voce ha un suono straniero e qualcosa di esotico ma non troppo, sembra davvero una giovane donna che vive nelle foreste )




Esmeralda: con 4 segnalazioni Italiano (Mietta; La voce di Mietta è dolce e calda e la cosa più importante è il calore della sua voce che incarna il suo cuore e l'attenzione per gli altri)






e Ungherese (Koos Réka: Sembra stia pregando, ma questa ragazza canta con potenza; Una vera ragazza gitana che prega per il suo popolo, sento calore ed emozioni nella sua voce spezzata)





Megara: con 4 segnalazioni il Finlandese (Laura Vontilainen)



Degna di nota: con 3 segnalazioni il Greco (Evridiki: La sua voce è così rauca e speciale ed è una delle voci più memorabili che abbia mai sentito; Insolente, grandiosa e fantastica, non ho altre parole e in più è la sua lingua)



Anastasia: con 5 segnalazioni il Russo (Mariya Katz: l'Anastasia nativa, la sua voce è così potente ed espressiva che è adatta al personaggio)



Degna di nota: con 3 segnalazioni l'Inglese (Liz Callaway)




Mulan: Con 5 segnalazioni il Cinese Mandarino (Coco Lee: La sua voce sembra così naturale che sembra venire dalla bocca di Mulan; Penso che Mulan abbia bisogno di una voce androgina, ma anche femminile e inoltre lei sembra davvero forte e potente, ma anche triste e commovente)





Degne di nota: con 3 segnalazioni il Cinese Cantonese (Kelly Chen: C'è qualcosa nella sua voce dolce e chiara che si differenzia da ogni altra Mulan ed ha una delle voci più speciali che abbia mai sentito; Davvero calza con il lato fragile di Mulan e sembra davvero discreta e sussurrata ma rimanendo saggia e toccante ) e il Norvegese (Sissel Heibek: E' più profonda, ma ha l'essenza fragile e le espressioni giuste assieme a grandi abilità vocali di sicuro)




Kayley: con 2 segnalazioni il Finlandese (Nina Tapio)





e il Tedesco (Nena: La voce bizzarra, rauca e disarticolata di Nena è l'ideale per Kayley, non è bella ma è piena di energia, unica, androgina e impacciata)



E' l'unico video che ho trovato




Giselle: con 3 segnalazioni il Turco (Sitare Bilge: Giselle è una miniatura delle principesse Disney originali ed è una principessa di adesso: la sua voce è un perfetto mix di classico e moderno e poi ha così piena di vita che l'adoro; Sitare è così brillante, la sua voce è profonda ma rimane gioiosa ed espressiva e porta molta personalità)






Tiana: con 6 segnalazioni il Greco (Shaya: Ha qualcosa di rauco nella sua voce, ma è ancora potente e piena di quelle emozioni di cui necessita; Sembra davvero stile jazz e in più forte, potente e speciale e questo la rende unica; E' calda e ambiziosa ma non è pretenziosa nel suo cantare)






Rapunzel: con 3 segnalazioni lo Slovacco (Alzbeta Bartosova: Non c'è altra voce che calza Rapunzel come questa)





e il Polacco: Katarzina Popovska (Sembra ogni cosa che Rapunzel è: giovane, dolce, innocente ma piena di energia e personalità)





Merida: con 2 segnalazioni lo Spagnolo Latino (Yuridia)





Anna: con 4 segnalazioni lo Svedese (Mimmi Sandén: La sua voce è perfetta per questo genere di principessa e ha un tocco delizioso ma moderno nel suo cantare)




Degna di nota: con 3 segnalazioni l'Inglese (Kristen Bell: Niente può battere la versione originale, lei è perfetta per il ruolo)




Elsa: con 4 segnalazioni lo Svedese (Annika Herlitz: Questo è il tipo di voce che mi immagino per Elsa; La performance di Annika è oro: ha reso reale Elsa, non la facciata della forte regina che tutti vogliono sentire, ma l'essere umano dietro la maschera)







L'italiano compare ancora con 2 segnalazioni per Megara ed Anna e con 1 per Tiana ed Elsa.



Che dire allora?
Vi sembrano così calzanti?
C'è da dire che la voce gioca tanto anche per sottolineare un lato di un personaggio. Per esempio per Belle con la versione francese si notava molto la sua intelligenza e la sua sensibilità. Invece con la versione finlandese si nota di più il suo essere stramba e unica come poi la vedevano quelli del villaggio.
Inoltre una voce per essere adatta non è che deve essere piacevole.
Deve incarnare le sue doti, le caratteristiche, il positivo e il negativo del personaggio come se fosse una foto (e non intendendo il bello e il brutto).
Una voce come quella di Danielle Licari, parlo della versione francese 1981 di Aurora, così spettrale e anche addormentata non può che risultare perfetta in lei mentre per un altro personaggio queste qualità sarebbero viste come una mancanza.
C'è da dire che per quanto riguarda Biancaneve e Cenerentola, le si sottovaluta molto.
Incarnare dolcezza, purezza, ingenuità (poi Biancaneve ha 14 anni) non è qualcosa che viene così come niente anche perché si rischia di diventare noiosi e irritanti, oppure una voce delle tante, niente di speciale.
C'è anche da dire che ricorrono molto i doppiaggi del luogo d'origine della storia come se proprio catturassero quell'atmosfera.
Per quanto riguarda tipo Mulan, credo che i più l'abbiano in mente come un maschiaccio perché si traveste da uomo. Eppure anche prima aveva difficoltà.
Ma la cosa essenziale è che anche lei ha una sua femminilità, magari non ostentata, però ce l'ha e in questo, nella non ostentazione, nell'essere modeste e semplici, è un tipo di bellezza che richiama molto l'Oriente.
E non solo lei, ma tutti i personaggi hanno una loro femminilità anche per quanto Merida e perfino Kayley.
E' la loro essenza.




P.S.: Per quanto riguarda la versione danese de La Sirenetta ho un po' barato. Per due volte era segnalata la cantante che ha doppiato non solo in danese, ma anche in svedese e in norvegese. Solo che a detta di tutti, parlo della classifica delle voci di Ariel, la versione danese è la migliore in assoluto. Da qui la scelta di accorpare quelle due segnalazioni nella solo versione danese.

Sirene nel mondo

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Quando parliamo di sirene, ci vengono subito in mente, oltre a La Sirenetta, le creature mitologiche dell'Antica Grecia che hanno insediato a lungo i marinai coi loro canti ipnotici.
Naturalmente poi si ricorda che in realtà la sirena come donna con coda di pesce è un'invenzione romantica avvenuta dopo visto che le "vere" sirene avrebbero solo testa e seno di donna e tutto il corpo un uccello.
Questo per noi che abitiamo nell'area mediterranea e che tanto doviamo agli Antichi Greci è una cosa normale da considerare.
Eppure...
Eppure esiste solo quel tipo di sirena?
Il mondo è vasto e per di più è coperto in gran parte di acqua.
L'acqua dà la vita, fornisce nutrimento per tutti quelli che ci abitano appresso e allo stesso tempo può essere una forza distruttiva.

Quindi, quali sirene esistono nel mondo?
(Ricordo che delle sirene ne ho parlato anche qui)



Restando in Europa, si potrebbe andare nell'area celtica dove viene ricordata la sirena di Zennor, un paesino della Cornovaglia.
Si narra che un corista di nome Mathey Trewella rimase ammaliato dal canto della sirena e andò a cercarla. Non fece più ritorno e da allora sembra che il canto si senta ancora.
(qui potete leggere la storia completa, in inglese)




La sirena di Zennor di John Reinhard Weguelin, 1900




                                            

Questa qua sopra è la Mermaid's Chair che si trova nella chiesa di San Senara






Questa canzone non c'entra con la storia di questa sirena però può dare l'idea dell'atmosfera. 
Per sapere qualcosa di più, compreso il testo tradotto, leggete qui


Un'altra storia è quella di Lutey e la sirena che alcuni ricorderanno per averla letta sul libro Fate di Brian Froud e Alan Lee ed è stata raccontata ancora prima da Katharine Briggs ne A Dictionary of Fairies.


illustrazione di Wilma Hickson (?)


Siamo sempre in Cornovaglia e Lutey di Cury trova una sirena in difficoltà e la riporta nel mare.
Per averla aiutata, la sirena gli disse che poteva esaudire tre suoi desideri.
I tre desideri riguardavano il proteggersi dalle streghe, l'obbligare un demone a stare al servizio di una strega a fare del bene e che questi fossero trasmessi anche ai suoi discendenti.
La sirena aggiunse altri due desideri ovvero che nessuno della sua famiglia vivesse in povertà e che quando avevano bisogno di lei, potevano chiamarla grazie a uno strumento magico.
Intanto però la sirena provava desiderio per Lutey e non voleva allontanarsi da lui e disse a Lutey di andare insieme nel mare.
Cosa che sarebbe successa se il cane non avesse abbaiato e Lutey così riprese conoscenza.
La sirena cercò di riconvincerlo, ma lui tirò fuori un coltello e la minacciò.
Essendo di ferro (metallo che respinge il popolo fatato compreso quello del mare), la sirena ritornò nel mare cantando:

Addio! Addio!
Non sciuparti amore mio!
Per nove anni aspetterò,
ti terrò in cuore, amore mio, 
e poi ritornerò!

Tutti i desideri di Lutey si esaudirono e i suoi discendenti divennero famosi come guaritori.
Anche la promessa della sirena si avverò. Infatti ritornò esattamente dopo 9 anni e Lutey andò verso il mare dicendo che doveva pagare il suo debito.
Non solo lui, ma ogni nove anni un discendente di Lutey si perdeva in mare.
Il come non si sa.



Poteva capitare, secondo il folklore, che alcune sirene si sposassero con umani e che da questi avessero dei figli soprattutto se questi uomini, come con la storia delle Selkie, le privavano di qualcosa che permetteva a loro di ritornare al mare come un mantello.
Anche perché non sempre le sirene abitavano esclusivamente nell'acqua, ma giravano liberamente sulla terraferma solo che nascondevano quella parte che rivela la loro vera identità.
Le sirene erano viste come degne appartenenti del mondo delle fate e come le fate, avevano un loro modo di fare, una loro morale.
Secondo il mito, l'arpaè una sirena trasformata e per questo si pensa che la musica dell'arpa sia collegata all'acqua.







Spostiamoci più a nord per andare nella terra degli Inuit.




di Kenojuak Ashevak 
(litografia)



di Kaka Ashoona, 1988 



di Ningeokuluk Teevee





La storia di Sedna è un po' crudele e la potete leggere ne Donne che corrono coi lupi di Clarissa Pinkola Estés
Esistono alcune versioni sulle sue origini. Comunque si tratta di una ragazza umana che viene gettata dal padre in mare e, per lo scontro, le dita della ragazza furono recise. Da esse nacquero tutti i mammiferi marini.
Sprofondando nell'abisso, e ricordiamo che siamo in acque gelate, Sedna diventa una dea.
Una dea rancorosa però. Infatti per ingraziarla, gli Inuit, attraverso riti sciamanici, dovevano intrecciare i capelli neri della dea e solo dopo possono fare la loro richiesta.
Solo quando Sedna si è calmata, la dea libera gli animali così gli Inuit possono cacciarli.





canzone di Heather Dale




Spostiamoci ancora più indietro nel tempo, nell'Antica Assiria dove c'era una divinità conosciuta come Atargartis, conosciuta dagli Antichi Greci come potete leggere qui



di Annie Stegg


La dea, madre di Semiramide, ha amato un pastore mortale e senza volerlo l'ha ucciso. Per la vergogna, si è gettata in un lago e si è trasformata in una sirena.




statua della dea



Un'altra statua raffigura una dea sirena e questa volta andiamo in Africa.
Si tratta di Mami Wata, Mami Wata, il cui nome significa Madre Acqua, ed è venerata nell'Africa occidentale, centrale e meridionale e nell'Africa diaspora ovvero tutti quei luoghi dove le popolazioni africane sono state costrette a migrare.




scultura di Mami Wata nella sua forma di ibrido pesce.
Sta emergendo dall'acqua portando un vaso contenente salute.



Mami Wata ha tre forme: una dove è sirena, una dove è incantatrice di serpenti e una dove è entrambe.




di Laura James



Ma non esiste solo questa dea sirena in Africa poiché esiste il popolo Yoruba (Nigeria, Benin, Togo e Sierra) e nella loro religione tradizionale, chiamata Orisha, c'è Yemaya, madre di tutti gli dei e dea del mare.
Come Afrodite, si crede sia nata dalla spuma del mare.
Si dice inoltre che protegga le gravidanza e, come il mare, ha un carattere ambivalente, uno materno e uno distruttivo.





In Asia c'è Suvannamacha ("Sirena d'oro"), figlia di Ravana, principale avversario di Rama, settimo avatar di Vishnu.



Ravana istruisce la figlia sirena per rovinare il ponte di Rama



E inoltre non dobbiamo dimenticare le Ningyo.
Letteralmente significano "uomini pesce". In seguito è diventato il corrispettivo giapponese di "sirena". 




Illustrazione del 1805 (autore sconosciuto) che riporta la cattura di una sirena
 lunga 10,6 metri a Tomaya Bay





di Katsushika Hokusai, 1808





di Kaname Ozuma




Pensate poi che le sirene maschio (i mermen) siano qualcosa di recente?
Ecco qua invece







Si tratta di Matsya, il primo avatar di Vishnu.
Il suo nome significa appunto pesce in sanscrito.
Vishnu era chiamato come il Preservatore dell'Universo e l'avatar è la sua forma terrena (avatar vuol dire disceso).

Con il termine Matsyāṅganā invece vengono chiamate le sirene 



Alcune fonti me le riportano come la più antica segnalazione di una sirena (vedi qui) mentre Atargartis viene collocata nel 1000 a.C.



Ritornando alle sirene maschili non dimentichiamoci di Dagon, il dio sumero dell'abbondanza e della fertilità





I fenici lo fecero conoscere ai greci che per loro assunse l'aspetto di Tritone, figlio di Poseidone, il dio dei mari.
Invece nel Medioevo divenne un demonio di seconda categoria.
E' noto anche perché lo scrittore Howard Phillip Lovecraft ne trasse uno dei suoi primi racconti pubblicati.


Di sirene nel mondo ce ne sarebbero ancora altre cose da dire.
Poi non sono una studiosa, non sono un'antropologa però credo che oltre al pesce, per quanto riguarda la sirena ci si debba collegare anche al serpente.
In questo post ci sono due esempi di dee sirene che sono viste anche come dee serpenti (Atargartis e Mami Wata)



Il bacio dell'incantatrice di Isobel Lilian Gloag, 1890



Per sapere ancora di più sulle sirene nel mondo andate pure a questo link in inglese dove ci sono ancora più informazioni e storie.
Vi lascio però con questa immagine





Queste pitture provengono dal deserto sudafricano dove prima c'era l'oceano.
Possiamo ben dire che le sirene e il mistero che portano con loro ci accompagnano dalla notte dei tempi.

Intervista a Sara Cavina, giovane artigiana

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Il mondo dell'artigianato è qualcosa che mi attira.
Mi conquista il movimento delle mani.
L'attenzione in ogni minimo dettaglio.
E non trovo alcuna differenza tra loro e chi vuol fare arte.
Ho visto più volte l'aforisma di San Francesco d'Assisi, sempre che sia vera, ovvero "Chi lavora con le mani è un artigiano. Chi lavora con le mani e la testa è un artigiano. Chi lavora con le mani, la testa e il cuore è un artista."
Alla fine la parola artista vuol parlare di quello che fai.
Basta parlare sempre.
Bisogna fare.
E poi, vedendo alcune composizioni, mi viene in mente l'ikebana, l'arte giapponese di disporre i fiori.
Perciò ho deciso di intervistare una mia amica, un'artigiana appunto.
Eccola qui.







logo realizzato da Leah Arwen



1) Mi trovo qui con Sara Cavina, giovane artigiana ravennate che crea monili con pietre e cristalli. Dimmi Sara, da dove è nata questa passione?

Ciao Alma! Grazie per l'opportunità di dar voce a Sweetie and Stones Factory! La mia passione si perde nel tempo. Ho sempre provato con il 'fai da te' ovvero il patchwork, il decoupage, il fimo e il filo di rame ma quello che era destinato a crescere con me era il filo di rame! Inizialmente creavo specialmente anelli che poi regalavo fino a che un bel giorno sono stata invitata al Mutoid Benefit Festival come banchettista. È stato bello vedere come le persone apprezzavano i miei lavori. Da li è nato davvero il tutto e anche un nuova parte di me! La passione per i cristalli? Raccoglievo sassi 'sbarluccicosi' quando ero piccola. Conservo tuttora i miei primi tre cristalli regalati da una insegnante della scuola elementare: un occhio di tigre, una piccola famiglia di quarzi e un geode di agata.




2) Vedo che tu usi anche la pietra allo stato grezzo. Personalmente con cosa ti più piace lavorare? Grezzo o lavorato?




Le primissime di Sweetie erano creazioni con cristalli grezzi che sinceramente preferisco a quello lavorato! Tuttavia la naturale evoluzione mi ha fatto arrivare a produrre anche con piccoli cristalli burattati e perline forate! Seguo il flusso,che è una spirale. Vedrai che il grezzo tornerà presto tra le mie mani!




                                                            Malachite grezza con piriti






3) Nelle tue creazioni che cosa cerchi di trasmettere? L'equilibrio tra le parti? 




Quando creo seguo l'ispirazione attimo per attimo. Spesso la forma del cristallo ha plasmato un monile. Mi piace accostare i colori, mi piacciono le cose stravaganti... Ho cercato spesso di dare un tocco artistico e speciale a gioielli che poi doneranno tanto a chi li indosserà con la loro energia! Tuttavia come dicevo, il flusso ora mi ha portato a linee più ricercate, più eleganti e meno stravaganti. Quello che spero di trasmettere è l'amore per i cristalli, contribuire ad accrescere la consapevolezza che Madre Natura ci offre tanto per compiacere i nostri occhi e per stare meglio! Diventeremo tutti piano piano sempre più Cristallini.




4) Molti artigiani nel creare si ispirano a una cultura in particolare. C'è chi preferisce la cultura celtica, chi quella romana, chi quella norrena... Ogni cultura nelle loro creazioni aveva un preciso modo di usare le linee. Tu hai una cultura che preferisci in modo particolare? E cerchi di inserirla anche nelle tue creazioni?





No, sinceramente! Anche se apprezzo molto lo stile celtico! Non seguo linee predefinite forse proprio perché ho imparato da sola e ho uno stile tutto mio!




Ciondolo con Fuchsite, pietra color verde mela 
con tracce di mica che le danno bagliori argentei! 
Agisce sul 4 chakra e ci aiuta a riconoscere i nostri limiti.




5) Vedo che usi molto anche la cristalloterapia. Per chi non la conoscesse potresti spiegarla per favore?




La cristalloterapia è uno dei tanti modi con cui possiamo lavorare su di noi grazie ad una delle tante meraviglie che ci offre la natura!
Per chi non avesse mai sentito parlare di cristalloterapia, questa disciplina prevede il contatto dei cristalli. Essi vengono appoggiati sul nostro corpo abbinando vari cristalli in base alle loro proprietà ed al fine che si vuole raggiungere. Durante un trattamento la persona vivrà un profondo rilassamento e se particolarmente sensibile potrà avvertire sensazioni come freddo, caldo, pesantezza nei punti di blocco,fino a vivere reazioni anche più clamorose come pianto o risata...Questo vuol dire che le vibrazioni del cristallo sono andate a lavorare nei nostri punti deboli sbloccando situazioni o ripristinando il corretto fluire energetico!
In questo periodo del Kali Yuga o Grande Caos l'uomo ha bisogno di fari per non smarrirsi e non è un caso che ora sta riprendendo piede sempre più la cristalloterapia.



6) Oltre al creare gioielli c'è qualcos'altro che fai e lo senti vicino?


Oltre ai gioielli ho altre due grandi passioni.

Amo la musica da sempre e cerco di dare un piccolo contributo all'organizzazione di una serata a Forlì che si chiama The Coven dove, oltre al live e al dj set, cerchiamo di allestire ogni volta un piccolo spazio artistico e spesso ho ingaggiato io stessa gli artisti che hanno esposto!
Poi non meno importante mi interesso da anni di benessere olistico ed esoterismo. La parte esoterica la coltivo per conto mio leggendo. Invece la parte olistica mi impiega anche nella vita in quanto lavoro in una scuola dove appunto insegniamo estetica,massaggi e discipline per il benessere in toto della persona. La scuola si chiama Carisma ed è a Forlì.




Agata



7) C'è qualcosa che ti piacerebbe imparare per perfezionare ancora di più la tua tecnica?

Appena avrò le possibilità farò senz'altro dei corsi per la lavorazione dei metalli. Ne ho già puntato uno che fanno ciclicamente a Senigallia! Mi piacerebbe lavorare con lastre di rame, essere in grado di piegarle, tagliarle e creare delle forme!



8) Se qualcuno è interessato come è possibile contattarti? E dove si possono vedere le tue creazioni?

Potete visitare la mia pagina Facebook Sweetie and Stones Factory e se vi piacesse qualcosa contattatemi per messaggio e spedisco tutto con pagamento tramite poste pay. Nella pagina, se preferite, c'è anche il mio numero di telefono e se faccio dei mercatini lo annuncio sempre!



9) Come ultima domanda ti chiedo solo se c'è qualcosa che ti preme dire, qualsiasi cosa.


Consiglio a tutti di tenere in considerazione come idea regalo gli oggetti di artigianato, fatti con Amore e soprattutto pezzi unici! Oggigiorno visti i tempi conosco sempre più giovani che si 'reinventano' mettendosi in gioco e sfruttando i propri talenti creando e riciclando! È ora di vedere oltre e cambiare partendo proprio da acquisti consapevoli. Sosteniamo il piccolo artigiano come il contadino che vive di fianco a casa nostra!

E se portate un cristallo a casa vostra avrete un piccolo pezzo di universo e della sua infinita perfezione! A tutti consiglierei di avere in casa un bel cristallo di rocca per stemperare la negatività con la sua luce e alzare le energie positive e una shungite vicino al computer per schermarsi dalle radiazioni... Ma se preferite, lasciatevi guidare dalla vostra mano che sa ciò di cui avete bisogno!
Grazie Alma e saluti a tutti da Sweetie!



Grazie a te Sara.



Spero che quest'intervista vi sia piaciuta.
Le sue ultime parole alla fine sono il motivo per il quale ho voluto realizzare quest'intervista.
Dietro a una creazione, c'è un intero mondo, un intero modo di vedere.
E che dire? Io poi sono la felicissima proprietaria di una sua creazione, quella che vedete in questa foto.






Posso dire di essere stata "scelta".
Ero lì che guardavo e avete presente quando lo sguardo alla fine inquadra quell'oggetto in particolare?
La guardavo e pensavo "Ma quando potrei portarla? E' molto vistosa."
Infatti nella sua pagina c'è scritto Per le più audaci... una vistosa magnifica ametista.
E sono stata audace.
Alla fine non potevo che arrendermi ed è stato uno degli acquisti più felici che io abbia mai fatto.




P.S.: So che alcuni appena sentono la parola "cristalloterapia" storcono il naso.
Bene, potete anche non essere d'accordo naturalmente ma non accetto gli insulti. Di sicuro la cristalloterapia non si vuol sostituire al medico, ma questo è un altro argomento.

P.P.S.: Le parti in corsivo sono prese dalla pagina Facebook.


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